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Drollino non disse nulla più che il suo solito «Ah!» ma lo disse con un accento rauco, quasi gutturale.
Allora la Carolina volle rassicurarlo. Oh! oh!... non era già perchè proprio si fosse a questi estremi; ma la signora Duchessa era tanto pia, e poi.... forse....
Drollino rimase serio, cupo, cogli occhi fissi sul tavolone dove si stirava.
Nevicava fitto fitto, a grandi falde, lente e sfioccate, e il padre Loria giunse sotto l'atrio in uno stato proprio compassionevole. Mentre si asciugava davanti al fuoco acceso nel gran camino della stanza da pranzo, il duca venne a incontrarlo. Il colloquio fu breve, riuscì freddo, quasi come la giornata. Il prete e il padrone di casa si studiavano a vicenda, e a vicenda diffidavano l'uno dell'altro.
Giuliano ebbe due o tre frasi un po' contorte; raccomandava di non stancare la Duchessa, già piuttosto deboluccia, poveretta. Il padre Loria