Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/182

Olga, con uno dei suoi più chiassosi scoppi di risa, gli troncò la parola in bocca. Aveva veduta la Duchessa, rigida, immobile sulla soglia, di fronte a loro.

Aveva udito? Giudicando dal suo aspetto, c'era poca speranza d'una risposta negativa. Ma Olga pensò che la fortuna arride agli audaci, e con un gesto appena percettibile avvertì Giuliano. Poi, con una disinvoltura superiore ad ogni plauso, s'alzò, e, col più amabile, col più cordiale dei suoi sorrisi, andò ad incontrar la Duchessa.

— Buon giorno, cara, come stai? Sono scesa di buon'ora, nevvero? Le altre dormono ancora.... che pigrone! E così, com'è andata la tua gita misteriosa?

Milla non rispondeva, nè accennava di udire. Ansimava, e, con un gesto nervoso e macchinale, tentava di togliersi i guanti.

— Poverina! — continuava Olga, sempre più premurosa, — si vede che sei molto stanca. Lo