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continuò animandosi — e il signor Duca sarà contento.

Egli, freddissimo, s'inchinò ed uscì.

Appena fu sotto al portico, si fermò; subitamente pentito. Cos'aveva fatto? Aveva accettata una nuova forma di schiavitù; ora non potrebbe più battere la pianura in libertà, diventava anch'egli un servitore come gli altri, un servitore del signor Duca. Sentì un impeto d'ira gonfiargli il cuore, e si voltò per tornare indietro, per andar a dire alla Duchessa che, assolutamente, non poteva. Ma quella strada da rifare gli parve difficile, troppo difficile. Fece un gesto d'ira, contro sè stesso. Giunto a casa sua, sellò Mia, e per molte ore del pomeriggio nelle più lontane distese dal pascolo, suonò concitato un galoppo che non s'allentava mai.

Era venuto l'ottobre, e con lui gli ospiti attesi. Astianello diventava una villeggiatura alla moda. Tutti i giorni qualche gita, qualche divertimento; la servitù era sempre in moto, naturalmente.