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funzionari accusati al tribunale militare di Massaua, venne nella determinazione di sottoporre all’esame del Parlamento le vere condizioni materiali e morali della nostra Colonia, proponendo l’istituzione di una Commissione parlamentare che si recasse nell’Eritrea, ne facesse un esame ed uno studio diligente, ne constatasse gli utili ed i bisogni e la convenienze di conservarla o di abbandonarla, e portasse inoltre il suo alto giudizio sulle accuse varie mosse contro la sua amministrazione.

In pari tempo con provvido consiglio cambiò l’orientamento della politica africana, abbandonando ogni idea di ulteriori trattative con Menelick ed incaricando invece il generale Gandolfi di dare ascolto alle continue proposte di pace e di amicizia che venivano fatte da ras Mangascià.

L’istituzione della commissione fu approvata e furono eletti a farne parte i senatori Borgnini (Presidente) e Driquet, ed i deputati Martini (vice-presidente) Bianchi, Cambrai-Digny, L. Ferrari e Di San Giuliano.

Essa partì il 9 aprile 1891 e stette nell’Eritrea 55 giorni percorrendola in gran parte ed esaminandola e studiandola con somma cura e diligenza in tutti i suoi aspetti, cioè nel territorio, nella popolazione, nel clima, nei prodotti, nei commerci, nelle sue condizioni di sicurezza e difesa, nel suo ordinamento e nella sua amministrazione ed in tutto ciò che potesse interessare il suo sviluppo economico ed il suo avvenire.

Diligentissime e coscienziose furono pure