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contro il tranello tesogli, e stracciò la propria firma sul documento, chiedendo indietro l’altra copia per annullarla; ma Menelik non ne volle più sapere; egli si schermì attribuendo la causa dell’equivoco a suoi interpreti, e si dimostrò più che mai irremovibile nel non voler fare alcuna concessione, limitandosi a dichiarare che avrebbe spiegata ogni cosa scrivendo a re Umberto.

In seguito a ciò Antonelli e Salimbeni sdegnati abbandonarono la Corte scioana e fecero ritorno in Italia, dove furono raggiunti da lettere di Menelik pel Sovrano e pel Governo, le quali annunciavano valide le convenzioni già stipulate ed incolpavano l’inviato italiano dei malintesi e dei dissidi scoppiati.

Questo grave incidente che veniva a traversare così inopportunamente i nostri disegni coloniali, si verificava proprio allora che il nostro Governo stava facendo pratiche coll’Inghilterra per la delimitazione della zona d’influenza dell’Italia in Africa; pratiche che poi condussero il ministro Rudini, succeduto al Crispi, caduto il 31 gennaio 91, a stipulare con Lord Dufferin rappresentante dell’Inghilterra due speciali protocolli in data 24 marzo e 15 aprile 1891.1

Per effetto di tali protocolli la sfera d’influenza tra l’Inghilterra e l’Italia venne divisa da una linea che partendo dalle foci del fiume Giuba e risalendone il corso fino al 6° di latitudine nord, segue questo parallelo fino ad

  1. Vedasi il testo in appendice.