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Allo scopo di aumentare il corpo coloniale senza bisogno di maggiori spese, riconosciutosi che l’elemento indigeno nella bassa forza riusciva più adatto e meno dispendioso di quello italiano, coi regi decreti del 28 agosto, 3 settembre e 2 ottobre 1890, fu modificata la costituzione del corpo speciale d’Africa, delle truppe indigene e degli altri reparti e servizi vari, portando il complesso delle truppe coloniali ad oltre 9000 uomini, dei quali poco più di un terzo italiani ed il resto indigeni.

Agordat fu occupata stabilmente e fortificata, ed approfittandosi della salutare impressione che la vittoria riportatavi il 27 giugno 1890 aveva prodotto nelle tribù interposte tra la Colonia ed il Sudan (alcune delle quali come gli Hadendoa ed altre minori si affrettarono a fare atto di sommissione all’Italia), allo scopo di rendere più sicuri i confini dell’Eritrea contro i Mahdisti, si strinsero maggiormente le relazioni colle tribù stesse e si promossero in esse degli ordinamenti militari e l’istituzione di bande armate, le quali nel momento del pericolo, mediante lievi compensi, si riunivano sotto i loro capi1 opponendo una prima barriera all’invasione nemica e facilitando all’occorrenza le eventuali operazioni militari dell’Italia contro il Sudan.

Con tali istituzioni, venendosi a giovare



  1. Tra le bande principali istituite, oltre a quelle dell’Amasen, del Seraè e dell’Okulé-Kusai, sono da noverarsi quella dei Beni-Amer, dei Baria, degli Ad-Uád, degli Algheden e dei Sabderat. Fu inoltre promossa l’organizzazione militare nei Bazè posti tra il Mareb ed il Tacazzè e tra gli Agazi ed i Betgià situati lungo il Mareb.