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CAPITOLO VI.
(1887-1888)
Il Parlamento italiano vota 20 milioni per la rivincita di Dogali — Crispi ministro degli esteri — Invio di rinforzi — Spedizione San Marzano — Missione inglese Portal — Costruzione della ferrovia Massaua-Saati — Rioccupazione di Saati — Il Negus a Sabarguma — San Marzano lo costringe alla ritirata.
Il doloroso avvenimento di Dogali ebbe per conseguenza immediata nella nostra colonia lo sgombro oltrechè di Saati anche di Arafali e di Uà che rimasero abbandonati.
Era intenzione di Genè di provvedere subito alla riscossa e ne faceva proposta al Governo; ma questi invece doveva frattanto far i conti col Parlamento.
La colpa della catastrofe oltrechè all’inesperienza del generale Genè, fu attribuita anche all’imprevidenza dei ministri Robilant (agli esteri) e Ricotti (alla guerra) i quali furono poi sostituiti, il primo da Francesco Crispi, ed il secondo dal generale Bertolè Viale. Al posto del generale Genè veniva quindi destinato il generale Saletta, primo occupatore di Massaua1.
- ↑ Con r. decreto 17 aprile 1887 la colonia ritornava interamente alla dipendenza del ministro della guerra.