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Il conte Augusto Salimbeni che era già stato nel 1883 nel Goggiam e vi aveva costrutto un ponte sul Temciàh aveva promesso al re Tecla Haimanot di ritornarvi e di eseguire un altro grandioso ponte sul Nilo Azzurro. A tal uopo e sebbene fosse sconsigliato dal ministro Robilant, che declinò ogni responsabilità in proposito, il 25 settembre 1886, accompagnato dal maggiore di cavalleria Piano, dal tenente Savoiroux e da alcuni suoi operai, il Salimbeni s’imbarcò per Massaua; ove giunto, annunziò tosto il suo arrivo e lo scopo a ras Alula ed al Negus chiedendo loro il passaggio fino al Goggiam. Per non destare diffidenze il maggiore Piano ed il tenente Savoiroux furono qualificati come ingegneri. Il Ras accettò la domanda di Salimbeni, riserbandosi di ricevere la spedizione all’Asmara appena che egli fosse di ritorno da una razzia che stava per compiere verso Kassala.
Intanto però che il Ras era impegnato in questa impresa, le frequenti scaramuccie che avvenivano nelle vicinanze di Zula tra i nostri irregolari ed i seguaci del predone Debeb determinarono Genè a far occupare anche la posizione di Uà posta al confluente dei torrenti Haddas e Alighedè, per proteggere le carovane scendenti alla costa.
Ras Alula ritornò all’Asmara il 5 gennaio 1887 e quando seppe della predetta occupazione ne fu irritatissimo; Salimbeni che da un mese circa era già all’Asmara coi suoi compagni non potè certo placarlo co’ suoi doni nè colla dichiarazione di ignorare le oc-