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e della marina la sola parte tecnica e disciplinare dei vari servizi. Quindi avendo il colonnello Saletta chiesto il rimpatrio, affidava la carica di comandante superiore delle truppe in Africa al generale Genè, che arrivava a Massaua verso la metà di novembre di detto anno.

Per comporre al più presto le controversie coll’Abissinia Robilant designava il Genè stesso a capo della solenne missione già promessa pel Negus, e gli dava istruzioni di astenersi da qualsiasi nuova occupazione, mantenendo però quelle che fino allora erano state fatte, compreso quindi anche il territorio di Saati, a presidiare il quale fu preferita la destinazione di truppe irregolari.

Il 2 dicembre 1885 avvenne il piccolo colpo di stato col quale il generale Genè faceva cessare in Massaua la condominazione egiziana.

Con un proclama agli abitanti e con apposite istruzioni date alla truppa, furono occupati tutti i pubblici uffici, le carceri ed i corpi di guardia, e dappertutto fu abbassata la bandiera egiziana.

I soldati egiziani non opposero alcuna resistenza; quelli regolari furono imbarcati sopra un piroscafo kediviale che li ricondusse in Egitto, ed i basci-bouzuc (soldati irregolari) passarono quasi tutti al nostro servizio.

Protestò la Porta e con molta vivacità, ma il linguaggio risoluto e fiero del conte Di Robilant la rese tosto remissiva e disposta a tollerare il fatto compiuto.