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nel centro del suo territorio per la cura dei nostri ammalati.

Questo Kantibai era nemicissimo di ras Alula e da lui odiato per antiche controversie; destò quindi nel Ras un’irritazione profonda la notizia che il colonnello Saletta il 7 ottobre aveva ricevuto solennemente e con grandi onori in Massaua il capo degli Habab, stringendo con lui degli accordi di amicizia. Il Ras voleva dapprima trattenere in ostaggio, e poi scacciava con disprezzo i medici italiani inviatigli, e per mezzo di Marcopulo, intimò quasi al colonnello Saletta che sfrattasse da Massaua il Kantibai, non calmandosi neppure dopo aver ricevuto novella partecipazione della solenne missione promessa dal Ferrari, sebbene ne approfittasse per chiedere in dono al Saletta un cavallo baio, come pegno di amicizia.

Erano a tal punto le relazioni italo-abissine quando verso la metà di ottobre del 1885 il generale conte Di Robilant assumeva il portafoglio degli esteri. Egli si era sempre mostrato poco entusiasta di ogni espansione coloniale, e si proponeva di eliminare dignitosamente ogni causa d’attriti coll’Abissinia vagheggiando un modesto programma di pace e di raccoglimento. Primi atti della sua politica furono quelli di riunire nelle mani del comandante delle truppe, tutta l’autorità, che prima era stata condivisa e sottoposta per ragioni di grado e di anzianità anche al comandante della squadra ivi distaccata, e di assumere egli stesso la direzione generale del governo della colonia, lasciando ai ministri della guerra