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a tendere la mano a Gordon, Kartum era caduta nelle mani del Madhi e tutta la guarnigione compreso il Generale stesso cogli europei ivi rimasti, erano stati massacrati.

L’annuncio di questa catastrofe giungeva in Europa il 5 febbraio, cioè il giorno stesso dell’occupazione di Massaua, cagionando speciamente in Inghilterra ed in Italia un doloroso stupore.

Le rosee previsioni concepite sull’avvenire della nostra colonia, appena divulgatasi in Italia la notizia della tremenda catastrofe, cominciarono ad essere offuscate dal timore che essa potesse arrestare le operazioni inglesi contro il Sudan. Per molti invece, ed anche pel Governo italiano, la gravità dell’evento fece più viva la speranza di un’energica azione in comune tra le due potenze per la riconquista di quel paese.

Si vide in questa impresa impegnato l’onore dell’Inghilterra; si giudicò che essa non potesse arretrarsi senza scapito del suo decoro, e per facilitare il suo compito l’Italia da fedele amica ed alleata le offriva i suoi aiuti e la sua cooperazione.

Frattanto il 24 febbraio, con una seconda spedizione di 1600 uomini, partiva pure alla volta di Massaua, in missione speciale, il tenente generale Agostino Ricci sotto capo di stato maggiore, che fu tosto designato dall’opinione pubblica a comandare le sperate e progettate operazioni militari contro il Sudan.

Ma il Gabinetto inglese pur mostrandosi