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Una speciale lingua detta bilena è parlata nelle regioni dei Bogos e dei Maria, e pare che abbia origine dagli antichi popoli Bileni venutivi sotto l’Impero d’Aureliano nell’anno 350.
I mussulmani della costa parlano un dialetto derivato dalla trasformazione della lingua araba.
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Storia. — La storia primitiva dell’Abissinia è avvolta nella più grande oscurità.
Vogliono gli etnologi che gli aborigeni etiopi fossero i progenitori dei Barca, Kunama e Sciangalla e arrivassero dalla valle del Nilo; che dopo di essi invadessero l’Etiopia altre genti Camitiche cioè gli Agau, i Fallascià ed i Bogos ed altre ancora, e che specialmente gli Agau costituissero l’antica razza etiopica.
L’Asia settentrionale assai fiorente nell’antichità avrebbe poi per l’Egitto e per lo stretto di Bab el Mandeb riversato sull’Etiopia anche due invasioni di genti semitiche che stabilitesi al sud e al nord di essa, vi soggiogarono gli Agau e predominando a nord quivi fondarono l’antico impero d’Axum.
La leggenda invece vuole che questo impero sia stato fondato da Menelik I, figlio di Salomone e della regina Saba, il quale da Gerusalemme sarebbe andato alla conquista dell’impero materno conducendo seco gran numero di gente e l’Arca santa degli Ebrei colle tavole di Mosè.
Secondo tale leggenda Menelik sarebbe stato il capostipite di una dinastia di Salomonidi che da circa 28 secoli, con circa 3 d’interregno, governerebbe la Etiopia; e l’attuale Menelik II dello Scioa ne sarebbe discendente diretto. In quanto all’Arca santa degli Ebrei ed alle tavole di Mosè la religione abissina afferma, e lo afferma anche il Nebrait di Axum che ne è il custode, e vi si crede da tutta la popolazione, che giacciano depositate nel sacro tempio di questa città in luogo inaccessibile a tutti, e visibìli soltanto a Dio ed al Nebrait stesso.