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altre graminacee; vi sono ottime praterie e vi cresce rigoglioso il caffè. Quivi è agglomerata la popolazione maggiore, gli animali feroci vi sono in minor numero; qui il cavallo e l’elefante addomesticati rendono buoni servigi all’uomo; vi abbondano pure gli uccelli d’ogni specie, il leone vi appare di rado, e la iena sale soltanto di notte a cercare il suo posto tra le carogne abbandonate.

La terza zona è quella dei Dega che comprende le alture superiore ai 2500 m. In essa i frequenti geli nuociono alla vegetazione, gli abitanti sono scarsi e solamente dediti alla pastorizia.



Geografia politica dell’Abissinia. — Le catene montane ed i corsi dei fiumi e torrenti formano la divisione naturale e politica delle varie regioni.

Al nord sulla destra del Belesa e del Mareb si stende il territorio etiopico dell’Eritrea, che abbraccia l’Okulè Kusai, il Seraè, l’Amasen, i Bogos ed i bacini superiori del Barca e dell’Anseba.

Sulla sinistra del Belesa e del Mareb fino al Tacazzè si stende il Tigrè, che comprende l’Agamè, (cap. Adigrat), il Tigrè propriamente detto (cap. Adua) ed il Lasta (cap. Socota).

Oltre il Tacazzè ed intorno al lago Tsana sino al corso superiore dell’Abai, si stende il regno Amhara, il cuore dell’Abissinia (cap. Gondar).

Rinchiuso nel gomito fatto dall’Abai, che uscito dal lago Tsana si dirige verso sud-est e poi piega verso ovest e quindi verso nord -ovest per affluire al Nilo Bianco presso Kartum, stà il regno del Goggiam (cap. Monkorer).

Oltre l’Abai ed il Bascilo, lungo l’Auasch e sino ai corsi superiori dell’Uebi e del Giuba, stanno lo Scioa (cap. Adis Abeba) e l’Harrar (cap. Harrar).

La popolazione complessiva dell’Etiopia è valutata intorno ai 5 milioni di abitanti.