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Le sommità spiccano ovunque nell’azzurro dell’aere calve, cineree, nelle più strane forme e dimensioni e alle più disparate altezze; sovrastando a fianchi ripidi dirupati e brulli, e rinserrando spesso tra pareti di pietra e crepacci auguste gole e profondissimi letti di torrenti; tratto tratto degli ammassi solitari di granito detti Ambe coi fianchi verticali e la sommità piatta torreggiano intorno come titani del cielo.

Ma ai piedi dei monti orridi e sterili, tra cui scherzano i nembi e le tempesta e regna desolante lo squallore, si stendono frequenti convalli e pianori ove il verde scherza tra le acque, ove le erbe e le piante sentono tutta la rigogliosità di una vegetazione tropicale, ove l’occhio si riposa, dove ferve la vita, e l’animo si consola.

I geografi dividono il territorio abissino in tre zone a ciascuna delle quali corrisponde una fauna, una flora ed un clima speciale. La prima detta dei Kolla è la più bassa e comprende la zona inferiore a 1500 m. In essa il clima è tropicale, e la vegetazione rigogliosissima; vi abbondano dense foreste di palme e boscaglie di ogni specie, e l’erbe crescono ad una prodigiosa altezza.

Il suolo vi darebbe ogni sorta di prodotti agricoli, ma la troppa umidità e le pioggie periodiche che dal giugno al settembre trasformano i fondi delle vallate in altrettanti torrenti, rendono i Kolla disabitabili e malsani; numerosi serpenti strisciano fra l’erbe, nei torrenti e nei fiumi vive il coccodrillo, e nelle foreste, allietate da miriadi di variopinti augelli, rugge il leone; e la iena, gli sciacalli ed un’infinita quantità di scimmie fanno all’uomo una poco gradita compagnia.

Gli agricoltori e pastori che scendono ai Kolla, generalmente nella notte risalgono più in alto.

La seconda zona è detta Uoina Bega (o altipiano delle vigne) e comprende le altezza tra 1500 ai 2500 m. In essa il clima è salubre e temperato, non arrivando mai il calore al disopra dei 25 gradi, nè al disotto dei 5. In questa zona prosperano la vite, l’ulivo, il cotone, l’orzo e la dura, ed