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paese all’influenza europea, e si gettò egli stesso alla testa di colossali imprese industriali, tra le quali va annoverata a sua gloria l’apertura del canale di Suez (1859-69). Ma ben pochi vantaggi ne derivarono all’erario del paese.

Quando l’Inghilterra si accorse che quella opera grandiosa poteva essere proficua ai proprii interessi, approfittando delle strettezze del Kedive, acquistò per 100 milioni di lire tutte le azioni del Canale da lui possedute e divenne così la principale azionista di quell’opera.

Fatta così cointeressata nelle faccende d’Egitto, l’Inghilterra trovò poi modo nel 1876 di far sottoporre le sue finanze pericolanti ad un controllo di funzionari francesi ed inglesi.

Ma questa ingerenza straniera nell’amministrazione interna dell’Egitto, non arrecò alcun vantaggio alle sue finanze e servì solo a destare la ripugnanza della popolazione contro l’influenza europea e la diffidenza della Sublime Porta alta sovrana del paese.

Crescendo gli imbarazzi finanziari ed i malumori interni, Ismail pascià nel 1879 fu costretto ad abdicare, e gli successe il figlio Tewfyck pascià con poteri alquanto ridotti dalla Sublime Porta, e quasi sotto la tutela delle potenze europee.

Finalmente nel 1882 avvenne il pronunciamento di Arabì pascià. Suo scopo era quella di sottrarre l’Egitto all’influenza delle nazioni europee, di consolidare l’alto dominio della Turchia, e di dotare il paese di ordini rappre-