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cuni giorni senza osare di attaccarli malgrado la loro grande superiorità numerica; quindi dovettero ritirarsi verso il Gasc lasciando i segni della devastazione sul loro passaggio.
In seguito a questa novella sorpresa che se non ebbe dolorose conseguenze lo si deve al pronto accorgimento del generale Viganò, così sollecito ed efficace nel porvi riparo, apparve sempre più pericolosa ed onerosa per l’Eritrea una frontiera occidentale spinta fino a Kassala, e poichè questa località, secondo l’articolo 2 del protocollo 2 aprile 1891 non poteva ritenersi che occupata provvisoriamente e per conto dell’Inghilterra, il Governo italiano ne patteggiò con essa la cessione che venne poi fatta il 19 dicembre 1897.
Frattanto proseguivano le operazioni degli anglo-egiziani lungo il Nilo, con esito disastroso per il Kalifa.
L’Inghilterra aveva affidato l’impresa al Sirdar dell’esercito egiziano, generale Kitchener, uno degli ufficiali inglesi che ebbero a sostenere parecchie lotte contro il Mahdismo, dandogli in sott’ordine molti ufficiali e graduati inglesi. L’Egitto doveva invece fornire le sue finanze ed i suoi soldati Fellàh.
Il Sirdar imprese le operazioni militari nella primavera stessa del 1896 procedendo lentamente, ma ordinatamente e tenacemente, come sanno fare gli inglesi, verso Dongola, che con l’aiuto di flottiglie salienti pel Nilo e di ferrovie costruite lungo le sue sponde fu occupata nel settembre di detto anno.
Dopo questo primo successo la campagna