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di circa 1500 rientravano in Italia, preceduti da un drappello di 50 uomini che il Negus stesso con cavalleresco pensiero volle offrire alla nostra Regina pel suo giorno natalizio (20 novembre).

Gravi frattanto fervevano in Italia le discussioni intorno alla politica coloniale. Il ministero Di Rudini, pressato dall’opposizione parlamentare, aveva dovuto fare tali dichiarazioni alla Camera che lasciavano supporre una possibile e graduale riduzione della Colonia, e fin l’abbandono dell’altipiano.

A tal uopo si era anche deciso a rimettere in vigore la carica di Governatore Civile della Colonia, e poi designava a coprirla il noto antiafricanista R. Bonfadini.

Ma la temuta liquidazione della Colonia destò l’avversione nella maggior parte della popolazione, che per quanto contraria a nuovo avventure e ad imprese guerresche, era però mal disposta a lasciare andare in fumo tutto il frutto di tanti sacrifici già fatti; e sorsero anche dispareri in seno allo stesso Gabinetto; così che alla fine temporeggiando, abbandonò ogni idea di riduzione dei nostri possedimenti coloniali, e si dispose invece a voler conservare la linea di confine del Mareb-Belesa-Muna, scegliendo poi come governatore civile l’on. Ferdinando Martini, il quale per aver fatto parte della Commissione d’inchiesta del 1891 e per avere più volte e scritto e parlato intorno all’Africa italiana con competenza ed amore, venne riconosciuto universalmente adatto all’alta carica.