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Ma l’opera del Generale non ebbe ad occorrere, perchè Nerazzini in poco più di 15 giorni dopo il suo arrivo ad Adis Abeba, potè concludere col Negus due convenzioni speciali, l’una contenente i preliminari di pace fra l’Italia e lo Scioa; l’altra le condizioni per la liberazione dei prigionieri.
I preliminari di pace contenevano approssimativamente quanto segue:
1.° Cessazione dello stato di guerra; pace ed amicizia perpetua tra i due paesi.
2.° Abolizione del trattato d’Uccialli.
3.° Riconoscimento dell’indipendenza assoluta dell’Etiopia.
4.° Concessione provvisoria della linea Mareb-Belesa-Muna finchè Delegati dell’Italia e dello Scioa avessero fissato entro un anno, di comune accordo, la frontiera e obbligo all’Italia di non cedere frattanto ad altre potenze il territorio etiopico.
Rimandavano poi ad altra occasione la conclusione di accordi commerciali e industriali.
La convenzione relativa ai prigioneri stabiliva la loro libertà, il loro concentramento ad Harrar e successivo invio a Zeilà; la facoltà alla Croce Rossa di avanzare fino a Gildessa, e lasciava arbitro il Governo italiano di fissare l’indenizzo pel loro mantenimento.
Naturalmente, sebbene l’ottenuta liberazione dei prigionieri destasse in tutta Italia un senso di vivissimo compiacimento, le altre condizioni dei preliminari di pace apparvero piuttosto ostiche, e non per riguardo all’abolizione del trattato d’Uccialli e del seguente protettorato