Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
disegni sui territori dipendenti dall’Egitto; ma queste diffidenze furono poi vinte con dichiarazioni di remissività del Governo italiano, e specialmente poi quando al Gabinetto Beaconsfield-Salisbury, sottentrava nell’anno stesso a Londra quello Gladstone-Grandville.
Maggiori difficoltà incontrò invece la nostra occupazione da parte dell’Egitto e della Turchia, i quali sollevavano proteste ed opposizioni a tutti gli atti del governo italiano, e specialmente alla nomina di un commissario civile per la piccola colonia, che fu oggetto di non poche controversie. Senonchè nel maggio 1881 accadevano due fatti che dettero una maggiore spinta alla nostra politica coloniale, cioè l’occupazione di Tunisi per parte dei Francesi, e l’eccidio della spedizione Giulietti la quale erasi internata a quattro o cinque giornate di marcia da Beilul allo scopo di aprire una via di comunicazione coll’Abissinia1.
Al Gabinetto Cairoli era succeduto il 29 maggio predetto quello Depretis, col Mancini agli esteri, il quale stabilito coll’Inghilterra un modus vivendi, spiegò verso l’Egitto ed intorno all’eccidio di Beilul un’azione energica. Invocò dal Governo del Kedivè una severa inchiesta da farsi col concorso delle autorità italiane per accertare i fatti e le cause dell’eccidio, e scoprire e punire i colpevoli; e riuscì ad imporla; ma come prevedevasi, essa non ebbe alcun risultato, per la mala fede delle autorità egiziane.
- ↑ Giulietti era accompagnato dal sottotenente di vascello Biglieri e da dieci marinai.