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trata in un’ampia valle, in fondo alla quale presso un’amba solitaria, apparvero vasti accampamenti nemici.

La strada percorsa dalla brigata Da Bormida è la così detta grande via di Adua, la quale discende ripida e rocciosa dal colle di Rebbi Arienni dirigendosi prima tortuosamente verso ovest rinserrata tra i monti di Belàh e quelli d’Esciasciò, e poscia giunta contro i fianchi orientali di monte Derar, ripiega verso nord risalendo e fiancheggiando le alture di destra, donde per un altro colle ridiscende e sbocca, ancora verso ovest, nella bella vallata di Mariam Sciavitù.

Questa vallata dista di circa 6 Km. ad ovest del Rebbi Arienni, è larga dai 700 agli 800 metri e lunga circa tre Km; sulla sinistra, sud, è limitata da fianchi ripidi e scoscesi dei monti Derar, Nasraui e Gususò terminanti a speroni a balze e nude creste, che li rendono quasi impraticabili; e a destra dalle diramazioni occidentali dei monti d’Esciasciò. Il fondo della vallata è più basso verso sinistra ove è percorso da un piccolo rigagnolo, a tratti paludoso, e coperto da folte macchie; a destra invece, nella sua parte più larga si innalza a leggero pendìo di gradini sovrapposti. Il suolo è fecondissimo e coperto, specialmente in basso, di folte erbe alte più di un uomo; nella zona più elevata è sparso di piante e di cespugli; e ne abbondano anche sulle alture di destra.

La brigata verso le 9 1/2 si era appena ammassata in posizione d’aspetto sul principio della vallata, quando un vivo crepitìo di fucilate dalle alture di sinistra venne a scuoterla.