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Un battaglione indigeni (3.° Galliano) | Fucili | 1150 |
Mezza compagnia del genio | » | 70 |
Due batterie a tiro rapido (De Rosa) cioè 1.a (Aragno) 2.a (Mangia) | Cannoni | 12 |
Erano dunque in tutto 14519 fucili e 56 pezzi d’artiglieria (con una forza complessiva di circa 17500 uomini, dei quali 10450 italiani ed il resto indigeni1 che andavano a sfidare l’intero esercito Scioano forte di più che 80000 fucili, 10000 cavalli e 42 pezzi d’artiglieria, senza contare lo sterminato numero di seguaci dissarmati ed armati di sole lancie, pronti a riempire i vuoti ed a prestar tutti i servizi indispensabili pei combattenti.
Il terreno che si stende tra Saurià e Adua è costituito da una serie intricata di alture e di avallamenti che si annodano allo spartiacque tra il bacino del Mareb e quello del Taccazzè.
Le acque del primo versante sono raccolte in questa regione dal Mai Cherbara od Unguio, e quelle del secondo dal Farras Mai, e dal Mai Ciò e da alcuni rami orientali del Gurungura, tutti tributari dell’Ueri.
Il suolo, sconvolto da antichi fenomeni tellurici, offre gli stessi caratteri fisici speciali e e lo stesso aspetto alpestre e selvaggio di quello in generale della regione etiopica: verdi valli coperte di una ricca vegetazione tropicale, e sul cui fondo spesso serpeggia e si perde qual-
- ↑ Presso le salmerie raccolte tra il colle di Zalà ed Entisciò furono lasciati 235 uomini di fanteria e bersaglieri e 1400 conducenti (metà italiani) tutti armati di fucili, non che altri 200 conducenti italiani armati di pistola, e 900 indigeni quasi tutti disarmati in tutto 2735 uomini ed una cinquantina di ufficiali compresi gli ammalati.
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