Pagina:Melli - La Colonia Eritrea (1899).djvu/245


— 219 —

per battaglione o batteria, un ufficiale subalterno per reggimento fanteria, un capitano per tutte le salmerie (fornito dalla 2a brigata fanteria) si raccoglieranno a Entisciò con la razione viveri prelevata oggi per domani, le trenta cartucce per ogni soldato prelevate oggi dal parco, le tende, le coperte e gli altri materiali non trasportati dai corpi. Tanto le suddette salmerie, quanto la sezione sussistenza, i vari servizi di tappa ed il parco di artiglieria resteranno fermi ad Entisciò, pronti a muovere quando ne riceveranno l’ordine da questo comando, sotto la protezione di un presidio del 7° reggimento fanteria che giungerà stasera da Mai Gabetà. La brigate di artiglieria ed i battaglioni indigeni si regoleranno per le loro salmerie in modo analogo a quanto è detto per i battaglioni italiani.

«Nessuno oltrepassi le punte ed i fiancheggiatori delle colonne.

«Tutte le persone fermate dai drappelli di sicurezza siano inviate al più presto al comando.

«Il direttore dei servizi del genio provvedere per lo stendimento della linea telegrafica al seguito del quartier generale e perchè, appena possibile, questo sia messo in comunicazione colle colonne laterali o antistanti mediante telegrafia ottica.

I comandanti delle varie colonne mandino frequenti avvisi al quartier generale ed alle colonne vicine.

«Il tenente generale          

«Firmato O. Baratieri».     


E così venne decisa la grande battaglia d’Adua che segnò il principio di una nuova fase nella storia coloniale non solo d’Italia ma anche d’Europa.



Fine della Parte II