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In Africa, l’Inghilterra ha fatto un vice reame dell’antica colonia del Capo, ha esteso il suo dominio sopra una parte della Senegambia, sulla Sierra Leona, sulla Costa d’oro, sulla Nigrizia e sulla Zambesia, ed ha portato il suo protettorato nell’Amatonga, nel Zanzibar e tra i Somali. Finalmente nel 1882 occupò militarmente l’Egitto. La Francia si è annessa l’Algeria, il Senegal, le Rivières du Sud, la Costa dell’Avorio, i possedimenti del Gabon e del Congo francese, la Costa di Obok e del golfo di Tagiura; ed ha messo il suo protettorato nella Tunisia, nel Madagascar e nel Gran Popo ed Agouè.
Il Belgio gettava le basi di un grande stato Africano: il Congo; il Portogallo, si annetteva una parte della Senegambia ed allargava il possedimento di Cabinda; ed anche la Spagna si impadroniva del governatorato del Rio d’oro.
Finalmente anche la Germania entrava in lizza impiantando stabilimenti nel Togo, annettendosi il Camerun, il Lüderitsland, una parte del Zanzibar ed imponendo il suo protettorato su altra parte di questo e sul Wituland1.
La giovane Italia non poteva rimanere inerte davanti ad un movimento così generale di espansione coloniale, ed in pochi anni ha portato la sua bandiera sulla costa Dancala, nell’altipiano Etiopico e tra i Somali.
Si vedrà nel corso del presente lavoro, come questo movimento coloniale per parte del nostro paese si svolse.
- ↑ Per evitare possibili attriti tra le potenze, in questa gara generale di espansione coloniale, dal 15 novembre 1884 al 26 febbraio 1885, sotto la presidenza di Bismark, si tenne a Berlino una solenne conferenza internazionale, cui parteciparono i rappresentanti di tutti gli Stati Europei, degli Stati Uniti d’America, e dell’Associazione internazionale Africana. In essa furono delineati i confini dello Stato del Congo, proclamata la libertà di navigazione sul Niger e sul Congo, proibito il commercio degli schiavi ed all’ultimo stabilite le norme per render valide le nuove occupazioni. Le potenze provvidero in seguito ai propri interessi ed alle proprie aspirazioni, stipulando tra di loro apposite convenzioni delimitanti sul territorio le rispettive zone di influenza (Hinterland).