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col comando dell’Intendenza quivi trasportava da Adigrat le vettovaglie esuberanti al battaglione cacciatori destinatovi, la costringevano a rifare la strada ed a perdere un preziosissimo tempo prima di arrivare per altra via ad Entisciò.
Oltre ai ribelli di ras Sebath e d’Agos Tafari che raggiungevano ormai 1500 fucili ed aumentavano sempre, scorazzando l’Agamè, minacciavano alle porte dell’Okule-Kusai i parenti e partigiani dell’ucciso Batah Agos; e verso il Mareb l’uccisore del capitano Bettini ligg Abraha, sollevando il fermento tra le popolazioni.
Per rimediare a queste gravi condizioni delle retrovie, mentre fu disposto che un reggimento agli ordini del colonnello Di Boccard avanzasse da Adi Caiè a Mai Maret, si rinforzarono i comandi di tappa minacciati, si destinò un presidio di 300 uomini col capitano Bernardi al passo di Cascassè, il 17° battaglione a Barachit, ed oltre al 7° battaglione già detto che guardava i dintorni di Adigrat, si distaccò pure, togliendolo dalle truppe di Saurià, un reggimento a Mai Maret col colonello Stevani.
Quivi alla fine il 20 poteva ridursi anche l’Intendenza. Ma il forzato disvio di questa e l’intercettazione delle comunicazioni stradali e telegrafiche avevano cagionato danni, ritardi e confusioni. Le improbe fatiche cui erano sottoposti i quadrupedi li avevano sfiniti; non pochi soccombettero al lavoro, molti alla malattia, alcuni alla privazione d’alimenti, ed altri divennero preda dei ribelli. Le mo-