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morti, feriti e prigionieri una trentina di soldati e graduati di truppa.
Accorso subito dopo ad Alequà anche il capitano Moccagatta con 140 bianchi, cadeva in agguato e veniva sconfitto dopo breve resistenza lasciandovi 97 morti ed una ventina di prigionieri.
Impressionato il Governatore per questi gravi avvenimenti che venivano a minacciare la linea di comunicazione con Adigrat, mentre disponeva per la apertura di una nuova linea di rifornimento da Mai Maret per Debra Damo, mandava il VII battaglione indigeni (Valli) e due compagnie agli ordini del capitano Oddone contro i due colli predetti, e l’uno e l’altro, col concorso anche del capitano Moccagatta e de’ suoi superstiti, riuscirono nel giorno 17 a sconfiggere e ricacciare dai due colli i nemici, che si gettarono all’aperta campagna a molestare le retrovie ed a sollevare la ribellione tra le popolazioni.
Questi fatti e queste rappresaglie scoppiate a tergo del corpo d’operazioni determinarono un grave peggioramento nelle sue condizioni.
Non solo ne derivò un profondo turbamento nel servizio di rifornimento; ma si rendette pure necessario una dispersione di forze per la difesa delle retrovie, togliendole, in attesa dei rinforzi in viaggio dall’Italia, dalle truppe radunate intorno a Saurià.
I ribelli cacciati dai due colli sopradetti si diedero ad impedire che potesse formarsi il nuovo deposito avanzato di Mai Maret, ed assaltando una carovana di oltre 600 quadrupedi che