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di conforto e di fiducia la buona volontà e lo spirito militare delle nostre truppe, ma anch’esse risentivano pur troppo le conseguenze dolorose dell’impreparazione e delle difficoltà generali tra cui si dibatteva il corpo d’operazione.
La costituzione quasi improvvisa delle truppe di difesa aveva generato non pochi inconvenienti tanto nell’ordinamento del personale quanto e più specialmente in quello dei servizi logistici e amministrativi.
Nella scelta del personale italiano per l’Africa si era seguito in massima il sistema del volontariato tanto negli ufficiali quanto nella truppa, supplendo alle deficenze in questa con destinazioni e sorteggi fatti nei vari corpi.
Ma questo sistema che aveva già fatto buona prova nel 1888 perchè avvantaggiato da una eccellente preparazione in tutti i rami di servizio, e dal ritardo e dalle minori difficoltà delle operazioni militari, nel 1896 non diede gli stessi buoni frutti.
Le truppe d’Italia, imbarcate a Napoli e raccolte poi a Massaua, vennero in fretta e furia ordinate in battaglioni e reggimenti, ed inquadrate tra ufficiali e graduati in massima nuovi e sconosciuti, che a primo tratto non potevano esercitare sovra di esse tutto quell’ascendente morale che è la prima forza delle unità organiche militari; e ciò nocque in certo modo alla perfetta coesione e compattezza dei reparti. Esse inoltre pativano difetto di uniformità e di adattamento nel vestiario, con sensibile danno dell’ordine e dell’estetica, grandi fattori di disciplina, e della prestanza ed attitu-
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