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sforzi dei difensori si può dire che la sorte del forte è decisa; la poca riserva dell’acqua raccolta nella cisterna può garantire per pochi giorni la vita, perciò viene distribuita con una parsimonia rigorosissima; ma tutto questo non scema la fiducia di Galliano e de’ suoi prodi, nè affievolisce la loro resistenza.

Altro attacco poderoso viene fatto contro il forte il giorno 9; ed altri 5 attacchi notturni avvengono nella notte dal 9 al 10; ed il nemico è sempre respinto con gravissime perdite.

La giornata del 10 passò in relativa calma e Galliano ne approfittò per tentare la riconquista dell’acqua, ma il tentativo diretto dal tenente Raimondo, andò fallito e vi si dovette rinunziare definitivamente.

Nella notte dal 10 all’11 Menelik fece avvicinare di nascosto molti gruppi di nemici al forte affinchè tentassero di prenderlo per sorpresa. Galliano li lasciò avvicinare facendo le viste di non accorgersene; poi quando il mattino dell’11 con un’assalto vigorosissimo sostenuto dalla loro artiglieria, essi si lanciarono alla scalata del forte, l’imperterrito maggiore li fece accogliere dai difensori con tali scariche di fucileria che furono costretti dopo ripetuti attacchi a ritirarsi, lasciando il terreno coperto di cadaveri. Ma anche dalla parte degli assediati questa giornata fu terribile pei guasti del forte e per le perdite subite. Dopo questa giornata che per gli Abissini fu un vero disastro, Menelik rinunciò ad altri attacchi aspettando che il presidio si arrendesse per sete.