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Atzalà puntando sul fronte delle nostre linee. Ne succedono le prime fucilate colla centuria avanzata e poi coi resto della compagnia Canovetti, la quale li respinge e giusto gli ordini ricevuti ripiega sulla destra della compagnia Issel. Ma poco appresso dal colle di Bootà si scorge avanzare ed irrompere celeremente contro la nostra ala sinistra una grossa colonna forte di 7000 uomini agli ordini di ras Oliè, che si dirige verso il colle di Felegà.

Questa colonna impegna tosto un vivo combattimento colle bande di ras Sebath, il quale subisce gravi perdite ed è costretto a ripiegare verso destra.

Allora entrano bravamente in lizza anche le due compagnie Issel e Canovetti che al nemico irrompente e minaccioso oppongono una fiera ed efficacissima resistenza, subendo ed infliggendo gravissime perdite; in loro aiuto più tardi vengono mandate le compagnie Ricci e la sezione d’artiglieria del tenente Manfredini, i cui vigorosi attacchi ed i tiri bene aggiustati producono lo scompiglio nel corpo nemico, costringendolo a ripiegare.

Se non che poco appresso, cioè verso le 10 si vide sbucare dal colle di Bootà nella valle un’enorme massa nemica di oltre 15000 fucili agli ordini di ras Maconnen, che si diresse tosto verso il centro della posizione al lato sud dell’Amba; e contemporaneamente giungeva notizia che anche ad ovest dell’Amba la nostra destra era stata attaccata, e che le genti dei ras Alula e Mangascià avevano fugato sceich Thala verso il colle di Togorà ed impegnato già le bande di Volpicelli.