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passando l’una ad est pel colle di Felegà e l’altra ad Ovest pel colle di Togorà, donde poi si ricongiungono alla via principale.

Toselli conobbe le necessità imposte da questa aggirabilità della sua posizione, ma i suoi mezzi erano troppo inferiori al bisogno. Dopo la fiera negativa da lui data a Maconnen, intimantegli di sgombrare il passo per Makallè, prevedendo inevitabile l’attacco per la mattina del 7 dicembre, egli dispose sino dal 6 le sue truppe alla difesa in questo modo:

Sulla sinistra le bande di ras Sebath e degiac Alì (350 fucili) vanno ad occupare le alture che sovrastano al sentiero del colle di Felegà; alla loro destra la compagnia del capitano Issel; davanti a questa e scaglionata in avanti, colla centuria del tenente Mazzei spinta fino ad Atzalà, la compagnia Canovetti che fa il servizio d’avamposti; al centro, sullo spianato anteriore dell’Amba, la compagnia del capitano Persico colla batteria del capitano Angherà; all’estrema destra la banda di Sceich Thala con 350 fucili a difesa del colle di Togorà, e tra questa e il centro, sulle propagini occidentali dell’Amba, le bande dell’Okulè-Kusai del tenente Volpicelli (300 fucili) a difesa di un sentiero a mezza costa che si inerpica al colle predetto; le compagnie Bruzzi e Ricci e la centuria Pagella sono lasciate in riserva ad est sotto l’Amba presso la chiesa, ove è pure stabilito il posto di medicazione.

Il mattino del 7 verso le ore 6 1/2 i nostri piccoli posti cominciano a segnalare dei nuclei di Abissini che si dirigono su