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Baratieri credette sincere le proposte del Ras scioano e le attribuì alla paura inspirata dalle precedenti vittorie eritree. Così si affrettò a incaricare telegraficamente per mezzo di Arimondi il maggiore Toselli di disporre per le particolarità del colloquio, e mandò tosto un messo a Maconnen colla risposta seguente, che doveva arrivargli soltanto dopo lo scoppio delle ostilità.


Mandata dal generale Baratieri, governatore dell’Eritrea

al caro e illustre amico ras Maconnen

governatore di Harrar.


Asmara, 3 dicembre 1895.


La pace e la salute sia con Lei.

Sono contento che Ella goda ottima salute. Io pure grazie a Dio sto bene.

Quando si versa sangue cristiano, anche se mi arride la vittoria, è un gran dolore per me. Perciò sarò molto lieto se un colloquio fra noi due potrà evitare lo spargimento di sangue. Anche S. M. il Nostro re Umberto lo desidera ed ho avuto da Lui pieni poteri. Anche Lei sono certo verrà al colloquio munito di pieni poteri di S. M. negus Menelik.

Per tutti i particolari del colloquio ho dato incarico al maggiore Toselli. Anche Lei invii una persona che possa trattare col maggiore Toselli.

Il signor Feiter mi ha riferito tutti i colloqui che ha avuto con Lei, e siccome siete veri amici l’ho mandato a prendere a Zeila.

Arriverà domani a Massaua con una delle navi della nostra squadra da guerra che ora sta fra Aden e Zeila.

Ella non abbia alcun timore per i suoi paesi.

Auguro che Dio conceda salute a Lei ed a tutta l’Etiopia.

Baratieri.


Frattanto intorno al lago Ascianghi era avvenuto il concentramento di oltre 35000 abissini e tutti i principali Ras anelavano di venire alle armi.