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verso Adigrat, dopo aver consigliato ad Arimondi un’azione energica oltre il Tacazzè, da eseguirsi da una compagnia e dalle bande del tenente Mulazzani, allo scopo di decidere l’incerto ras Agos e gli altri capi del Semien in favore dell’Italia.

Si vede che temeva ben poco se riteneva sufficienti 200 uomini ad esplicare un’azione energica in quelle condizioni.

Infatti egli credeva di andare a fare la pace; non solo perchè con una lettera del 26 novembre aveva ricevuto da Nerazzini l’annuncio che Maconnen prima di partire pel Tigrè aveva dichiarato di venire ad abboccarsi col Governatore per intendersi circa la pace, ma anche perchè lo scaltro Ras appena giunto a Balomata, alquanto a sud del lago Ascianghi, gli aveva scritto le seguente altra lettera:


Che arrivi all’illustre amico mio generale Baratieri

Governatore dell’Eritrea

e di tutti dipendenti paesi (provincie).


Balomata, 26 novembre 1895.


Sia a voi pace e salute!

Mandata da ras Maconnen governatore di Harrar e di tutti i dipendenti paesi. Se domandate della mia salute fino a quest’ora sto bene. Quando ero in Harrar io e monsieur Felter abbiamo conferito a quanto riguarda il bene (utilità) che sarà per il vostro Governo e per il nostro. Egli mi disse che queste parole sono del vostro Governo.

Ora se questo affare (oggetto) può essere conchiuso facendo io e voi un colloquio personalmente sarebbe un beneficio per non versare il sangue cristiano senza un motivo.

S. M. mi ha mandato verso il Tigrai, prima di tutto per conferire con Voi e definire.

Ora ho la speranza che farete sapere subito quello che vi fa comodo. Monsieur Felter se assente sarebbe bene di chiamarlo.

Auguro che il Dio dia salute a voi ed al vostro Governo.

Maconnen.