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alcuni giorni dopo i ras Alula, Mikael, Darghiè ed il Fitaurari del Negus erano a Mai Sciambucò, e Mangascià presso Ascianghi; che il 27 i Ras predetti erano tra Balomata e Uofflà, e che vi si erano aggiunti anche il capo del Lasta, ras Mangascià Atichim del Beghemeder, e ras Maconnen dell’Harrar, mentre Tesfai Antalo, l’amico di Mangascià, era corso verso il sud a sollecitare il Negus.

Relativamente all’entità delle forze a disposizione dei vari capi, Toselli poteva dare tali notizie, che apparvero gravi a tutti, salvo che all’ottimista Governatore.

Egli tuttavia comincia a muoversi e sollecitato dalle corrispondenze di Arimondi, suggerisce la concentrazione di un corpo di truppe a disposizione di lui in Makallè consistente in 16 compagnie regolari, 1 batteria e le bande del Tigrè, Agamè, Serae, Okulè-Kusai, Enderta, Enda Moeni: non più di 6000 uomini in tutto, coi quali ritiene di poter fronteggiare vittoriosamente qualsiasi attacco nemico anche se osassero avanzare tutte le forze dei Ras riuniti. (vedasi Allegato 11 alle relazioni ufficiali, su Amba Alagi).

E contemporaneamente mobilita le sue truppe coloniali, chiama in servizio la milizia mobile e le altre bande, e ordina poi il concentramento di tutte le truppe disponibili ad Adigrat; radunandovi in tutto 5 battaglioni, 1 batteria e le bande, ossia poco più di altri 4000 fucili e 6 pezzi.

Finalmente egli stesso in persona il 3 dicembre partiva per l’Asmara e si dirigeva