Pagina:Melli - La Colonia Eritrea (1899).djvu/164


— 138 —

o meno ufficiali di Traversi e di Piano, delle quali si è già parlato: ma esse fallirono completamente e lasciarono più aperto il dissidio ed il pericolo.

La terza delle predette cause di impreparazione militare fu l’eccessiva fiducia riposta nel generale Baratieri. Egli inebriato de’ suoi successi di amministrazione interna, ed anche de’ trionfi militari ottenuti nelle piccole lotte adeguate alla costituzione dell’Eritrea, affettava sempre una sicurezza così grande di sè e della Colonia da stornare ogni timore in proposito. Questa sicurezza in lui era tale che non gli faceva prevedere, nè temere alcun pericolo; così che quando qualche grave avvenimento venne ad incogliere la nostra Colonia, egli ne rimase quasi sempre sorpreso. Infatti si vide già che, quando i dervisci nel dicembre 1893 invasero la vallata del Barca, Baratieri era in licenza a Roma; quando nel dicembre successivo Batah Agos inalzò la bandiera della ribellione nell’Okulè Kusai, Baratieri era nei Bogos a guardare il Sudan; lo troveremo in seguito ancora a Barackit, quando perderà un terzo delle sue truppe ad Amba Alagi: per sventura d’Italia lo vedremo invece presente ad Adua, ma anche là sarà sorpreso di trovarsi di fronte 100,000 abissini, mentre ve ne supponeva soltanto 30,000.

Certamente durante i suoi quattro anni di governatorato, e prima che veramente si avverasse l’invasione scioana, Baratieri non mancò di trattenere più volte il governo centrale sulla questione Scioana, sull’ambiente