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CAPITOLO XIV.


Guerra Italo-Scioana — Preparazione militare e politica dell’Italia e dello Scioa — Conseguenze.


Fin da quando si pronunciò il dissidio con Menelik in causa dei confini dell’Eritrea e del protettorato sull’Etiopia e che si potè constatare l’ostinazione di lui nel respingere ogni trattativa diplomatica che non gli garantisse la sua assoluta indipendenza, e la restituzione di quei territori che egli voleva rivendicati alla sua corona, apparve sull’orizzonte lo spettro di una guerra Italo-Scioana.

Era ben difficile che tale guerra potesse evitarsi, mentre l’Italia continuava a trattenere e godere quei confini che le erano stati contesi, e lo Scioa si sottraeva completamente a tutti gli obblighi incontrati col trattato d’Uccialli. Ciò sarebbe stato forse possibile da parte dell’Italia; la quale, essendo aggravata da cure interne di maggiore momento, si dimostrava niente affatto propensa a voler imporre colla forza al Negus l’osservanza del suddetto trattato; ma dalla parte dello Scioa era tutt’altra cosa, perchè ivi la minacciata