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Baratieri, dopo aver solennemente inaugurato in Senafè un bel forte, che Toselli vi aveva fatto costruire dalle truppe, col concorso gratuito delle servitù indigene, mosse poco appresso alla volta di Adigrat, ove entrava trionfalmente il 25 marzo, ricevendovi l’omaggio del nostro alleato Agos Tafari, il quale fece al Governatore ogni sorta di gentili accoglienze.

L’occupazione della posizione di Adigrat per parte delle nostre truppe, fu un avvenimento politico-militare di grande importanza. Questa località è situata a 2545 m. sul livello del mare, sul fianco della dorsale che forma l’orlo orientale dell’altipiano etiopico; a sud le si parano d’innanzi le altissime e formidabili barriere di Adagamus e del Colle di Seetà che sbarrano le vie provenienti dall’Enderta ed a Ausen; a sud-ovest è difesa dal massiccio nodoso di Alequà, donde si dirama una catena di montagne perpendicolare alla dorsale predetta, che prolungandosi verso Adua, va a formare lo spartiacque tra il bacino del Mareb e quello del Tacazzè; ad est è isolata dalle ripidi pendici scendenti verso il mare. Perciò la posizione di Adigrat viene ad esser chiusa come in un immenso campo trincerato e domina tutte le strade che dal sud conducono verso l’Okulè Kusai; mentre per mezzo della linea di alture che da Alequà vanno verso Adua (monte Augher, Entiscio, Saurià) domina anche le vie che dalla capitale tigrina conducono verso nord-est nella valle dell’Unguia e del Belesa in direzione dell’Okulè - Kusai predetto.

Adigrat è il villaggio capoluogo della re-