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Le forze militari che sulla fine di dicembre 1894 erano a disposizione del generale Baratieri, compresi i reparti di sanità, sussistenza, telegrafisti e gli altri servizi, sommavano in tutto a 159 ufficiali e 1158 uomini di truppa italiana, oltre a 6806 indigeni tra truppe regolari, milizia mobile indigena, e bande, disseminate nelle piazze e nei forti della colonia, da Massaua a Kassala ed al confine del Mareb.
Il Governatore concentrò il corpo di operazione in Adi Ugri, radunandovi tre battaglioni di 5 compagnie agli ordini dei maggiori Toselli, Galliano, e Hidalgo, una batteria da montagna di 4 pezzi, un plotone di cavalleria e le bande dell’Okulè-Kusai e del Seraè; in tutto 66 ufficiali, una quarantina d’uomini di truppa italiana, e 3684 indigeni, tra regolari, milizia mobile e bande.
Ras Mangascià invece aveva raccolto una parte del suo esercito, circa 10.000 fucili, nell’Entisciò, mentre Ras Agos con altri 2000 circa campeggiava nello Scirè, sotto il pretesto simulato di voler accorrere contro i dervisci.
Allo scopo di smascherare completamente i due Ras ed impedire la loro congiunzione, Baratieri decise di fare un colpo su Adua, ed il 26 dicembre 1894, per la via di Adiqualà, ciglione di Gundet, Mareb e passo di Gasciorchi, mosse in direzione della vecchia capitale tigrina.
Questa città, che porta un nome a noi fatale, il giorno 28 di detto mese vide per la