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CAPITOLO XII.
(1894-95)
Relazioni tra l’Italia, il Tigrè e lo Scioa — Ribellioni interne del Tigrè — Missione Traversi allo Scioa — Formale denuncia del Trattato d’Uccialli — Missione Piano allo Scioa — Mangascià a Adis Abeba — Suo ritorno e suoi preparativi — Sua intesa con Batah Agros capo dell’Okulè-Kusai — Rivolta di costui — Combattimento di Halai — Morte di Batah Agos — Mangascià accoglie i ribelli superstiti — Ultimatum di Baratieri a Mangascià — Baratieri ad Adua — Mangascià minaccia e invade l’Okulè-Kusai — Giornate di Coatit e Senafè.
Le armi italiane riposavano da poco dalle lotte contro i dervisci quando incominciarono i primi torbidi verso l’Abissinia.
Lo stato di pace e di quiete creato tra l’Eritrea ed il Tigrè dal trattato del Mareb durava inalterato da quasi tre anni senza che da una parte o dall’altra fossero sorti dissidi od avvenute delle infrazioni di patti.
Tuttavia il Governo eritreo non aveva sempre potuto riposare sopra una perfetta tranquillità, sia per causa delle agitazioni interne che infestavano il Tigrè, sia per le relazioni politiche che esistevano tra Mangascià ed il Negus, le quali facevano temere che da un momento all’altro riuscissero a modificare l’animo del nostro alleato.