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del tiro, decise di prevenirle subito nell’attacco.

La fronte delle nostre truppe (verso est sud-est) contro i dervisci fu così disposta: a destra contro il Damtai il colonnello Cortese col battaglione Galliano ed una batteria d’artiglieria; al centro nel forte, una compagnia ed una batteria; a sinistra presso il Barca, una compagnia, e poco dietro, tenute in riserva, due compagnie, due squadroni, e una banda d’irregolari.

Il movimento fu iniziato dall’ala destra, ed il capitano Galliano verso mezzogiorno si slanciò ad attaccare il nemico riuscendo a passare il Damtai e ad occupare un’altura tra questo torrente e l’Inchierai suo affluente. Ma contro l’ardito battaglione si avventò allora una gran massa di dervisci che dopo circa una mezz’ora di combattimento, micidialissimo per ambe le parti, lo costringeva a ritirarsi verso il forte lasciando in potere del nemico le artiglierie.

Arimondi schierò allora le sue riserve e rinforzata l’ala destra del colonnello Cortese, la lanciò nuovamente all’assalto secondandola col vivissimo fuoco del grosso e del forte.

Il battaglione Galliano dopo aver fatto eroici sforzi potè riconquistare le sue posizioni e la sua artiglieria; ed il generale Arimondi facendo poi convergere tutte le forze a sinistra verso il Barca, col fuoco e cogli assalti alla baionetta riusciva a sbaragliare completamente l’esercito nemico.

I dervisci incalzati da tutte le parti furono