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ricato della compilazione dei bilanci, di sopraintendere ai servizi di cassa, e di tutti gli altri provvedimenti amministrativi in genere; un Ufficio degli Affari Civili incaricato di dirigere i servigi di dogana, porto, posta e telegrafi, stato civile, igiene, sanità, culto ed istruzione pubblica; un Ufficio Demaniale incaricato del’indemaniamento e della gestione dei territori spettanti allo stato; ed un Ufficio del Consulente legale funzionante da avvocato erariale per la Colonia.

Quali organi secondari per l’esplicazione del potere governativo furono mantenuti i RR. Commissari preposti alle Zone e Sottozone e gli Ufficiali Residenti distaccati presso le tribù soggette o protette, i quali ebbero per missione di tenersi in diretta comunicazione coll’ufficio politico militare, di far sentire l’opera del governo tra le popolazioni, di estendere e dirigere il servizio d’informazione, di sorvegliare l’opera dei Capi nativi, di studiare le regioni e le loro risorse ed anche all’occorrenza di assumere il comando delle bande armate.

A questo riordinamento del meccanismo governativo si accompagnarono e seguirono i provvedimenti militari, giudiziari ed amministrativi.

Le truppe coloniali con regio decreto 11 dicembre 1892 furono ordinate sul piede seguente:

Italiani — 1 battaglione cacciatori, 1 sezione operai d’artiglieria, 1 sezione di sanità, 1 sezione di specialisti del genio.

Indigeni — 4 battaglioni, 2 squadroni di cavalleria, 2 batterie da montagna.