Pagina:Mela - I tre libri di Pomponio Mela del sito, forma, e misura del mondo. Tradotto per messer Thomaso Porcacchi.djvu/71

SECONDO. 69 bone fi può nemicare, come c healtroue inuerunld = fo non fi poffa. Et quando per lo piogge del uerno egli ha cominciato a far fi graffo, / a èoueeglifucina fiere, gonfia tanto, che il fio letto non e baftante a riceuerlo; ma entra nel gran lago R ubrefo: er douc egli sbocca in mare, ha la fua foce molto fretta ■ Di là da quejlo è il lito di Leucata; er la fonte Salfule: le cui acque fono più falate,che quelle del mare; er uitino a quejla è una pianura copiofa di minute,er ucrdi can= ne,ma flerile nel refto, er paludofa-Cio fi uede aperta = mente nel mezo di quefta, percioche ejfendo difiofiata dalle uicine riue,nuota come quafi un’lfola, et lafiiafi pi gnere,ey ritirare innanzi, e indietro: anzi ehe per alcune aperture che fono al fin di quella, ui fi uedefpar ■ fa l’acqua del mare. Et di qui è, che i Greci,ei noflri Scrittori ancorai fi a che più oltre non ne fapeffero; ò fia che pur lofaceffero per dire uolontariamcnte le bu gie,cr lafciarle per memoria a’ pofleri; differo, che in que/lo luogo fipefiaud, er fi cauauano i pefei ueramen te della terra. Percioche penetrandoui il mare per queU le buche,cr aperture,che ui fono, dicono che qualuncke ui flaua attefo, percoteua i pefei, er amazzandoli gli tiraua fuora Quindi comincia la riuiera de’Sardi, er T beli, er T bici piccioli fiumi, i quali crefiendo diuen= tano grandmimi. Euui Rufcino colonia, er un borgo d’Eliberri città affai già grande, er bora picciol fegno di gran poffanza ■ oltre di queflo,fra’ promontori del Cireneo, nel golfo falato è porto Venere, er C eruaria h°go al fine di Francia, E iij