Pagina:Mela - I tre libri di Pomponio Mela del sito, forma, e misura del mondo. Tradotto per messer Thomaso Porcacchi.djvu/50

43 LIBRO W l’acquc di quel fare ijlcffo, e differenti dalle fueproprie. Vicino a qucfli, fraicallippidi, arali Afai difcende il fiume Afae. Quejlie gliljhicifo ito tramezzi dui fiume Tira; ilquale entra nell’lfoU Neuri; er donde egliefee, bagna un cajltUo chiamato mcdejiinamente col nomefuo. Ma quello, che diuide i popoli di Scithia da quelli, che feguono; facendo in Germania alcune fonti, prende un’altro diucrfonane da quel di prima; perciocbeper grandi fimo faio di molte genti fi chiama Danubio. Effendogli dipoi da gli habitatori mutato il nome, fi domanda ì fa; Urna le diuenta affai grande per alcuni fiumi, che ui sbocca* no; iquali entrano poi nel mar nojìro: er tante fono lefoci; ch’entrano in quefio, quante quelle del N ilo • Se non che,tre ue ne ha picciole, che lo fanno minore di quello; ma nelle altre fi può facilmente nauicare. Sono differenti icoflumi, er le nature delle genti. Gli Effe* doni colfarfefla; co’facrifici, er col congregare Co a tenuemente gli amici, hotiorano i mortori de’ lor geni* tori. I corpi morti fono da loro minutamente tagliati, er amazando alcuni animali, mefcolano la carne di quel li con Cinteriora di quejli, & a pafio fe la diuorano. Letejte; poi che eglino artificiofamente l’hanno Imo* Ute, er indorate; feruono a loro per tazze da bere ’ Q ueftifono gliultimi loro pietofi uff,ci. Gli Agatirfift dipingono il uifo, er le membra: er chi le ha maggio* ri, più colore adopra; Ne/ reflo tutti hanno le medeft me macchie di modo, che leuandole non poffano andar • ttia. I Sarmati noti hauendo cognitione di quella abomi =>