Pagina:Mela - I tre libri di Pomponio Mela del sito, forma, e misura del mondo. Tradotto per messer Thomaso Porcacchi.djvu/18

16 LIBRO deUi nofird ope ra, chabbiamo di già cominciato, come hauù Aggirato per tutto et di dentro,et di fuor a il mort do;ritornÌ Al fine laonde egli s’era da principio tnoffo. PARTICOLARE descrittane L’^CFRJC^t. C^CT. y. BIl ttilllll cedno ’ tocca le terre uerfo ponente. Quindi è a coloro che uan* no ne ^ no ft ro mre > ‘k mn manca la Spagna,da man dritta la Mauritania. yùdklono’lTprime parti deU’Europa,quefte deU’Afri ca.ll fine di quel pàefe è Muluca: e il principio e il prò montorio, che i Greci chiamino Ampdugia. Gli Afri* cani lo chiamano per un’altro nome, ma che fignifica il medefimo. Quiui è una grotta facrata a Herco’e, er di la dalla grotti è Tinge, un antico C aftello edificato(per quel che dicanola Anteo. Di che ue n’è per contrafe-. Ino uno feudo molto grande,fatto d’un doffo d’elefante; ilquale c tanto grande che muno ue ne ha; che feruir* fine poffa. Quefio,dicono gli habitatori del luogo, er lo tengono per fermo; fu da lui portato, ©• però lo tengono in gran ueneratione. E mi pofeia un monte tnolt’alto, poflo all’incontro di quello, che è fumimeli* te alto in lspagna.Abila quefio, er quello fi domanda Calpe, che amendite fono le Colonne d’tìercole: il cui nome ha dato cagione di fauoleggiare: qualmente Her colediuidejfe quefti dui monti, ch’erano prima d’un perpetuo perf nifi prò ■tnen noi hai ini: per Ma re. afi Za da to C a ter 1 u de iit Ci hi Io è fi ti C l