Pagina:Mela - I tre libri di Pomponio Mela del sito, forma, e misura del mondo. Tradotto per messer Thomaso Porcacchi.djvu/107

TERZO. io f tra E eronice. Dipoi è In fettici; dotte mfce l’hebano,e gli altri odori, er un fiume artifìciofamente fatto, di cui perciò fi fu mentione, perchè efce dalle fojfe Dicri* ge del N ilo fuora del golfo, er non dimeno torce. Vna parte del mar roffo è occupata dalle beflie, er però è deferta. L’altra è póffeduta da’ Pdncheiii quali perciò* che fi pafccno di ferpenti, hanno da quell’atto deriua» to il nome di Ofiofagi,cio è mangiatori di ferpi. Vi fu* rono più adentro i Pigmei huomini nani; i quali com* battendo, per difender le biade loro farinate, conte gru; uennero meno. Sonori molte forti di uccelli,?? di Serpi. Fra’ Serpi debbono fommamente effer mattona* ti quei piccolini uelenofìfimi;i quali, per quanto s’è fempre detto, a un certo tempo dell’anno fogliano ufci re del fango delle bagnate paludi, er uolando in gran* de fchiera, andare in Egitto: doue aU’entrar de’ confi * ni fono affrontati da gli uccelli, che fon detti ibidi; co’ quali fanno gran guerra. Fra gli uccelli è più de glial* tri degna, di cri fi ragionila Fenice fempre rara, q ue fla non è generata di coito, o partorita, come gli altri; anzi quando ella ha fornito di uiuere cinquecento anni interi, forma di uari odori un ridodoue ella giace, et muore.Dipoi erefcendo della corruzione delle putrì* de membra,fi genera per fe ftejfa, er di nuouo per fe fieffa rinafee, er come ella è crefciuta, rinchiude l’offa del fuo corpo di prima nella mirrha, er le porta in E git to nella città, coft chiamata, del Sole, er riponendole ne gli odorati fepolcri del N ardo, con celebrata pompa le confacra. Q uel promontorio; dal quale è chiufo il