Pagina:Mela - I tre libri di Pomponio Mela del sito, forma, e misura del mondo. Tradotto per messer Thomaso Porcacchi.djvu/102

I°0 LIBRO dezzi chei cani, lequali dicono, che a gufi di grifo. ni fanno atta guardia dell’oro, che fu cauato di Cotto terra.con grandi fimo danno di chi lotoccaffe. Sonoui alcuni ferpenti di tanta grandezza, che amazzano col morfo, er con ia grandezza loro gli Elefanti, er in qualche luogo e tanta la gramezza, er l’abondantia del terreno, chequiuifilila dalle foglie il mele. Le felue producono le lane: er tanto grandi fono le canne, che una feffa per lomezoe quafi che baflante a portar due; er alcuna tre navicanti. Gli habitatori fono di ue fiire, &di coflumi differenti: alcuni fi ueflono di li* no, er alcuni delle lane, che dicemmo. Alcuni di pelli dianimali, o di piume d’uccelli; parte uanno nudi, er parte fi coprono fidamente le uergogne. Alcuni fono piccoli, w bafi, altri co fi alti,®-grandi di corpo, che facilmente, er con deftrezza; come noii cauallii cofi efit maneggiano i ben grandi elefanti. Alcuni tengono per co/a ottima il non uccidere animai ueruno, e’inon mangiare alcuna forte di carne. Altri fi pafcono fola mente di pefci. Alcuni; anzi che ueder gittare atta bai* Zailor parenti, ò i lor padri uecchi, gli amazzano a gufi di uittima, er tengono per cofa lecita, anzifom mamente pia, mangiarfi le uijcere loro. Ma come fio* pragiungne loro ò uecchiezza, ò malattia,fi difcofla* nodagluttri, er fenzacontriflarfi punto, affettano nette folitudini la morte. Ma coloro, c’hanno più pru dentia di quelli,• a cui tocca l’attendere atto ftudio della Sapienti non [’affettano, anzi cacciandofi uolcntarmente net fioco, lieti, er con loro honore la uanno a trottare.