Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
a che tendessero quelle azioni di lai, conscio o non conscio; qaal fosse il fine, la causa finale, il destino degli nomini e cosi degli altri spiriti fratelli loro nella creazione; ed a tali quislioni non abbiamo trovate se non quelle risposte evasive, non risposte, della morte degli spiriti, della metempsicosi e del panteismo, date da tutte le altre religioni o filosofie; sola risposta, solo riposo, sola satisfazione e ragione, la vita ulteriore ed eterna insegnata dalla rivelazione.—E finalmente, avendo a dividere la storia, cioè il registro delle vicende del bene e del male, abbiamo cercato se sia qualche andamento certo di esso; e cosi cercando abbiamo trovate due esagerazioni, due false generalizzazioni delle due osservazioni particolari del peggioramento e del perfezionamento umano, e sola giusta, sola combaciante co’ fatti la spiegazione del peggioramento fino a Gesù Cristo, del miglioramento da Gesù Cristo a noi; abbiam trovala quindi di nuovo e sempre la rivelazione. — Ora, che abbiamo noi fatto cosi? Fallendo alla parola data, allo scopo professato da noi fin dalla prima pagina, abbiamo noi voluto dar le prove della rivelazione? Non gii. Noi abbiamo posto quattro grandi questioni storiche, che ci parve non poter fuggire; e non fuggimmo poi le quattro soluzioni che ci parvero sole vere; e queste quattro soluzioni si trovarono essere quattro prove della rivelazione. E cosi ci avverrà di trovarne altre parecchie, anzi molle, e dove riprenderemo a luogo suo l’ultima delle quattro gran quislioni già trattale, e trattandone via via a luogo loro altre minori. Nè questo vogliamo o possiamo evitare; perchè la rivelazione principia, accompagna, termina tutta la storia; perchè la storia è in gran parte rivelata, e nell’altra parte spiegata dalla rivelazione; perchè in somma ella consta di due sorta di documenti, rivelati e non rivelati. — Noi accennammo già1 esser grave errore in ogni scienza non voler ammettere le verità provate da un’altra scienza. Ma qui è il luogo d’avvertire a un errore forse peggiore, certo più stretto; che è di non ammettere se non una parte della verità, se non uno de’ metodi della propria scienza. E per non iscorrerle di nuovo tutte, prenderemo esempio so1 Meditazione II, gì.