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anzi promessa di saa propria dorata aguale a quella del genere umano; ma la Cristianità può progredire e progredì, ora di fuori estendendosi a nuovi popoli, ora addentro riunendosi ed avanzando in virtù cristiane, svolgendo istituzioni cristiane, distruggendo istituzioni, come la servitù, rimaste dalle età non cristiane. Il Cristianesimo, in somma, non progredisce egli, ma fa progredire la Cristianità. Chi dice progredito o progreditale il Cristianesimo, non è cristiano intiero, perchè va contra parecchi dogmi essenziali anzi fondamentali del Cristianesimo; ma chi nega progredita o progreditale la Cristianità, nega i fatti passati e presenti più certi e gli avvenire probabilissimi, nega tutti gli effètti umani del Cristianesimo. Io credo che molti errori, molte dispute, molli inganni sieno venati dalla confusione di’queste due parole, somiglianti nel suono ma diverse in lor signilìcazione; e come attenderò a non confonderle scrivendo, cosi prego non si confondano leggendo o giudicando. Del resto, tutto ciò verrà più ampiamente svolto nella seconda parte delle Meditazioni nostre, che saranno sulla storia cristiana. Ma parvemi debito dar compiuta fin di qna la significazione da me assunta delle parole che fin di qua io son costretto ad osare.
X. Ed ora noi pogniam fine a queste nostre Meditazioni preliminari. Noi abbiamo a poter nostro cercata la possibilità e la ntilità di ciò che si suol chiamare filosofia e potrebbesi chiamare teoria, ragione della storia, ma che chiamiamo noi contemplazione in essa della Provvidenza divina; e cosi cercando, noi abbiamo trovata questa contemplazione essersi fatta sempre si, ma poco e male da tutti coloro che non ebbero già, o cbe avendolo non accettarono I* aiuto della rivelazione. — Noi abbiamo meditato poi brevemente il primo atto di quella Provvidenza, e cercato a dedur la storia della creazione dalla comparazione delle narrazioni e de* monumenti; e cosi cercando non abbiam trovato accordo se non tra que’monumenti bene studiati, e la cosmogonia rivelata. — Quindi, per istabilire su ferma base le nostre meditazioni, per darci adito a rettamente giudicare delle azioni del genere umano, ci parve dover cercar prima a che fossero ordinate,