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trova ano massimo, novissimo quanto a’due primi terzi, operosissimo nell’ultimo: lo stabilimento del Cristianesimo. Dunque, questo dovette essere, senza dubbio, l’evento mutante, la causa della gran mutazione.
VII. Dunque, in esso solo tal fatto, nel Cristianesimo, dobhiam cercare, da esso ricevere la spiegazione della gran mutazione. In esso, dico, tqtt’intiero; cioè ne’dogmi, nelle rivelazioni, nelle tradizioni, nella storia di lui; non nella sola morale di lui, come dissero strettamente alcuni; o nell’esser lui semplice progresso dell’umanità, come dissero falsamente altri. Perciocché, quanto alla morale cristiana noi mostreremo forse a luogo suo, non essere ella stata cosi nuova come i dogmi cristiani; ed è ragione, essendo questi più che quelli oggetto di rivelazione; ma faremo osservare fin di qui, che quanto più si dica mutala la morale dall’antica alla cristiana, tanto più resterebbe a cercar perchè mutasse, tanto più intiera resterebbe la quistione della gran mutazione. E quanto all’opinione che lo stabilimento del Cristianesimo fosse progresso e non più del genere umano, basta a distruggerla il fatto finora osservato, che il genere umano non era slate in progresso mai, anzi in peggioramento fino a quell’epoca; ondechè, la causa della mutazione in contrario non può essere stata se non estrinseca al genere umano, ultraterrena, soprannaturale; e non può esser quindi spiegala a noi se non soprannaturalmente, dalla rivelazione. — Dalla quale dunque abbiamo, che il primo uomo fu creato buono sulla terra, ma, come gli altri spirili a noi noti, libero di far bene o male, e fece male; che, avendo fatto male, fu inquinalo della colpa, abbandonato alla colpa, alla corruzione, egli e tutta la posterità sua dal Creatore (successione del resto od eredità che si vede essere legge anche della natura materiale); ma che Egli il Creatore destinò fin d’allora scendere colla sua virtù, colla sua verità, nella persona del Verbo, del figliuol suo, sulla. terra tra quegli uomini colpevoli e corrotti, per espiare innocontissimo lor colpa e lor pena, per ritrarli da lor corruzione, per far loro mutare lor via di peggioramento; e finalmente che cosi fece, cosi adempiè Egli poi il Dio umanato, Gesù Cristo, a quel tempo appunto che vedesi in fatto il ge>