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gno di tome ogni allro mistero religioso e scientifico, rimarrebbe por sempre questo morale; quando a forza d’eliminazioni si pretendesse non serbare se non il comprensibile, rimarrebbe par sempre incomprensibile a noi l’intero accordo tra la onnipotenza e benevolenza indubitabile del Creatore e l’indubitabile malvagità di alcune creature. Bensi noi possiam comprendere che non dobbiamo comprendere: l’ente finito non può comprendere tutte le relazioni sue coli’ente infinito; il colpevole mutalo dalla colpa non comprende il giudice, non le leggi, non l’ordine, secondo il quale è giudicato, nemmeno tra uomo ed uomo. Come potrebbe la mente umana, finita e produttrice continua di colpe, comprendere la giustizia, le leggi, l’ordine delia mente divina infinita in pnrilà come in potenza e benevolenza?
II. Ad ogni modo, comprendasi, come pur pare ad alcuni, o non comprendasi, come pare a noi, la ragione del male, certa è l’esistenza di esso; non è negabile né negala da nessuno, per poco che abbia considerata o la natura o le azioni degli uomini. La storia non é allro che il registro delle vicende del male e del bene, de’ vizi e delle virtù, delle oppressioni e delle estensioni delle facoltà umane. Qual sia la proporzione del male e del bene nella totalità della storia, è quistione agitata sovente, ma a cui non può dar soluzione adeguata se non Iddio giudice, Iddio solo estimatore della quantità di bene e di male operati sulla terra; e ad ogui modo poi è quistione inutile ed alla pratica ed alla stessa scienza nostra. Ma sono più importanti quesl’altre. Le vicende del bene e del M|le nelle azioni umane sono esse abbandonate al caso dal Creatore? ovvero, ordinale anch’esse, regolate da Lui, sono elle, come la ragione di esse, un mistero per noi? ovvero, ci è egli dato di scoprire, e più o meno intendere il loro ordine? — A tali quistioni noi abbiamo data già una risposta generale, mostrando fin da principio che debbon essere scopribili le vie della Provvidenza nella storia. Ora poi ci accingiamo a cercare se sono scoperte di fatto; se sia qualche ordinamento, qualche spiegazione satisfacente delle vicende del male e del bene. — Quelle date fin ora sono tre, e non più.