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gli sprezzatoli. Per esse le occupazioni, i piaceri stessi intellettuali sottendano a’materiali non solo nelle classi alte, ma nelle mediocri, ed oramai nelle più basse della società Cri stiana, le quali innalzan cosi ad eguaglianza intellettuale. Noi notammo già che i popolani Cristiani sono più avanzati in filosofia vera, che i filosofi antichi; ma ci si può aggiungere, meno importante, ma importante pure, quest’altra osservazione, che molti popolani Cristiani hanno piaceri intellettuali più facili che non i più ricchi e potenti principi e grandi cittadini antichi. — Finalmente, felicissimo effetto delle moderneinvenzioni è la eguaglianza crescente anche materialmente fra le classi. Noi notammo che le ricchezze si accumulavano anticamente in pochi, e per un solo mezzo, la violenza; ora havvene un altro migliore, l’industria, cioè insomma l’applicazione della scienza, cioè, in ultimo, la scienza. Questo è diventalo capitale, pari a nn podere, pari alla potenza, alla ricchezza; e capital tanto dappiù, che può produrre e produce ogni di tutti questi, mentre questi non producon quello in nessnno. E con quello ogni di molti uomini s’innalzano, ed ogni di più s’innalzeranno da qualunque più bassa a qualunque più alta condizione. La scienza è la più potente adiulrice a quella grande e santa opera Cristiana dello scemar la differenza tra le condizioni degli uomini.

III. Tulle queste che contemplammo finora sono applicazioni delie scienze nalnrali e matematiche; e quindi è a credere, che l’accrescimento presente e probabile di quelle faccia pure crescer queste. Imperciocché sempre ii bisogno ainlò la produzione; la richiesta di applicatori delle scienze farà crescere il numero de’ coltivatori di esse, e questo numeròrresciuto farà crescere quello de’ coltivatori della scienza pura o teorica. Non è, non può esser vero, che la scienza perda in altezza ciò che ella acquista in diffusione, cbe i. molli impediscano i grandi coltivatori di essa: la differenza tra l’aristocrazia e la democrazia della scienza è la sola che non sia per perdersi mai, perchè non dipendono, come l’altre, dalle leggi più o meno arbitrarie dell’umana società e nemmeno dalla natura mutevole ed egualizzantesi di questa,