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devo più spaventare qualunque più inesperto nocchiero. Il progresso della civiltà Cristiana perenne da otto secoli, interrotto questa volta come tante altre volte, ma più brevemente questa che l’altre volte, il progresso Cristiano ricominciò, e già continna indubitabilmente. I più timidi già si rassicurano; i più irosi son morti; le vendette slesse non arriverebbero i colpevoli, ma i figli de’ colpevoli, gl’innocenti; le parti esistono, ma dopo molti di que’ mutamenti di nomi e d’interessi in che si scemano inevitabilmente od anzi si consumano i loro furori, in che si perdono lor credito e potenze. Questi nomi eccitano meno ira che noia; abusatori di tutti, non ne rimane uno puro, non nno accettabile oramai da qualsiasi uomo di volgarissima onestà. Io non li pronuncio per non farne vergogna a chi ne avesse accettato uno qualunque. Nè sono sole a scemare, a confondersi le parti e lor nomi; scemano pure e si confondono quelle classi personali già cosi molliplici e differenti di nomi e d’essenza nell’antichissima antichità, men differenti forse già nell’antichità progredita, e molto meno certo subito che entrò nella civiltà la nostra eguaglianle religione, e via via meno poi quanto più fu dominata la civiltà dal Cristianesimo. Sappiamo anche qni contraddire, smentirei tristi pronosticatori. La civiltà nostra è in condizione simile al Cristianesimo ond’ella procede. Anche di lei si annunziava l’agonia, ed anche ella è guarita d’una breve infermità; e dotata di gioventù oramai perenne, si rinforza, riprende il sintomo massimo della sanità, che è l’operosità. Nè gli slessi tristi pronosticatori possono negar questa che invade ed occupa oramai l’orbe intiero; ma insistono, e dicono, non potendo allro: è operosità cattiva, commerciale, degli interessi maleriali.ìAa accettiamola pnre questa parola di vanissimo disprezzo, noi tutti operosi Cristiani, noi principalmente qnanti vogliamo essere operosi negli interessi intellettuali. A noi sta rigettare questa nuova pietra di scandalo,, questo nuovo muro di divisione, che, abbattati gli altri, si vorrebbe inalzar da coloro che godono quando dividono. — Non è vero che sien contrari nè diversi gli interessi materiali e gli intellettuali, anzi nemmeno gli spirituali. Chi condusse gli interessi spirituali, all’Indie,